Dolore vertebraleL’osteopatia è una scienza terapeutica naturale, fondata su una conoscenza precisa della fisiologia e dell’anatomia del corpo umano. Si serve di ogni mezzo manuale di diagnosi, per evidenziare le disfunzioni e l’assenza di mobilità dei tessuti, che comportano un’alterazione dell’equilibrio generale dell’individuo. Il concetto osteopatico, unicamente nella sua pratica manuale, sollecita al meglio le risorse proprie dell’individuo, considerato nella sua globalità.

I tre principi chiave di Andrew Taylor Still:

1. Siamo fatti per funzionare nel confort, nell’equilibrio ed in economia › Unità del corpo

2. La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante, essendo ogni parte del corpo interdipendente dalle altre › La struttura governa la funzione

3. Il nostro corpo contiene tutto l’occorrente per assicurarsi e mantenere lo stato di salute › Autoregolazione

I CAMPI DI APPLICAZIONE E I SUOI LIMITI

L’osteopatia si rivolge ad ogni persona affetta da una alterazione della mobilità articolare e tessutale. Interviene su pazienti di tutte le età, dal neonato all’anziano. Può essere applicata durante la gravidanza e nel bambino nel periodo neonatale.

L’osteopatia accompagna la donna nel corso della gravidanza, il bambino sin dai primi giorni di vita, lo sportivo nella sua attività: fornisce un aiuto nel gestire responsabilmente il proprio capitale “vita salute” per un benessere duraturo e reale. La necessità di una migliore prevenzione è fortemente sentita. Il termine salute infatti non è più inteso come il contrario di malattia, ma come qualità di vita. La fiducia che gli Italiani accordano all’osteopatia è da ricollegarsi alla necessità di prevenire prima di curare.

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La nozione di osteopatia trasforma in modo radicale i termini ai quali siamo culturalmente abituati: “gastriti, tendiniti, rino-faringiti” che evocano sfere specialistiche ed esclusive. Qualunque sia il disturbo, l’osteopata lo tratterà con un approccio terapeutico globale.

In sintesi, l’osteopatia si rivolge alle persone che presentano sintomi solitamente classificati per specialità e che interessano le grandi funzioni dell’organismo: locomotoria, neurologica, genito-urinaria, O.R.L., oftalmica, digestiva, cardio-polmonare, psichica, occlusale. L’osteopatia tratta le restrizioni di mobilità delle strutture, ristabilendo una buona funzionalità dell’insieme. L’osteopatia stimola l’omeostasi del paziente preoccupandosi di identificare l’origine biomeccanica dello squilibrio in relazione al disturbo lamentato dal paziente.

OSTEOPATIA E SPORT

i1277_570_380Gli osteopati sanno che la loro professione ha la massima efficacia nel riequilibrare corpi sottoposti a costrizioni estreme. L’assistenza di un osteopata viene effettuata in totale complementarietà con altri professionisti della sanità presenti in sito.

L’esperienza pratica ha dimostrato che lo sportivo cerca nell’osteopatia un sostegno sia preventivo di preparazione alla competizione sia un aiuto nel recupero dopo un trauma con conseguente riduzione delle sue capacità fisiche.

La presenza di un osteopata nell’ambito dell’assistenza sarà quindi d’aiuto allo sportivo, in collaborazione con lo staff medico, per meglio gestire, mantenere o ripristinare le sue capacità in tutte le tappe della manifestazione.

Il ruolo dell’osteopata sarà primario:

  1. nella ricerca di eventuali squilibri che possono dare luogo a sofferenza (tendiniti, torcicollo, tensioni muscolari, disturbi organici funzionali, ansia da recupero…)
  2. per trattare con l’aiuto di tecniche manuali adattate, per alleviare caso per caso ed aiutare l’organismo a riequilibrarsi in modo duraturo.

L’azione dell’osteopata sarà dunque curativa e/o preventiva a seconda della richiesta dello sportivo.

LA TECNICA CRANIO SACRALE

imagesLa Tecnica Cranio Sacrale nasce intorno al 1930 quando W.G.Sutherland allievo di Still, fondatore dell’osteopatia, arriva ad una considerazione: dall’osservazione di un cranio scomposto intuì che, per come erano strutturate le ossa e le suture craniche, le ossa craniche erano libere di muoversi tra loro producendo un movimento di flessione ed estensione della scatola cranica nonché di tutto il corpo (rotazione interna ed esterna). Cominciando a palpare dapprima in modo più grossolano e poi via via più leggero e delicato avvertì una sorta di movimento ritmico di contrazione ed espansione e osservò che vi era una pulsazione con una certa frequenza, ampiezza, simmetria e qualità, come se ci fosse una forza interna al cranio generatrice del movimento osseo. Con il proseguimento delle sue ricerche arriverà a scoprire altri movimenti (pulsazioni) che definì Maree (Marea Media e Marea Lunga). W.G. Sutherland e successivamente altri studiosi come Rollin Becker, Jim Jelouse, Franklin Sills, J. Upledger, approfondirono gli studi sul sistema craniosacrale portando alla luce diversi modelli che spiegassero l’origine del movimento.

In sostanza le ossa del cranio si muovono per un’attività profonda, causata dalla produzione e dal riassorbimento del liquido cefalorachidiano (modello presso-statico).

2015-01-23 20.59.58Questa produzione e riassorbimento del liquor produce un movimento di espansione e contrazione che, dal sistema membranoso intracranico, costituito dalla dura madre, dal tentorio del cervelletto e dalla falce cerebrale, si propaga, attraverso il sistema fasciale, in tutto il corpo. Il trattamento consiste nell’ascolto da parte del facilitatore del ritmo craniosacrale e di tutte le strutture che formano il sistema craniosacrale (ossa del cranio, spina dorsale, ossa del bacino, diaframmi, sistema fasciale).

Attraverso pressioni o trazioni molto delicate sulle ossa, non più di 10-12 grammi, si accede all’ascolto del sistema membranoso intracranico e del sistema fasciale, permettendo attraverso tecniche specifiche (dirette e indirette) il rilascio di restrizioni (tensioni) all’interno del sistema, a livello delle membrane intracraniche e della dura madre. Queste tensioni possono essere derivate da traumi fisici di diversa natura e da traumi emotivi.